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Monday 18 March 2013

MINORANZELINGUISTICHE.PROVINCIA.TN.IT - Griko salentino e greco di Calabria: azioni di tutela a confronto





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Griko salentino e greco di Calabria: azioni di tutela a confronto
Un‘associazione della Bovesìa di Calabria porta la sua testimonianza ai “fratelli“ della Grecìa salentina.
Lo scorso sabato 16 marzo a Starnatia, in provicia di Lecce, si è tenuta la giornata conclusiva del progetto POS MÀTOME GRIKO, un progetto comunitario per la salvaguardia del patrimonio linguistico e culturale della Grecìa Salentina, che rientra nel programma comunitario Lifelong Learning. Il progetto nasce per promuovere e tutelare il Griko, proprio nelle aree in cui si parla, sviluppando un metodo di insegnamento all’avanguardia che ne renda l’apprendimento possibile a tutti e ovunque, arrivando così a colmare un vuoto didattico, metodologico e storico, causa principale della dispersione di questo millenario patrimonio linguistico e storico.

Il team progettuale è composto da partner internazionali di alto profilo e di grande esperienza nel campo della progettazione e della realizzazione di iniziative finalizzate alla valorizzazione e alla salvaguardia dei beni culturali dei paesi dell’area euromediterranea quali: Agenzia per il Patrimonio Culturale Euromediterraneo (IT); British Hellenic College (Gr), Alpha Publications (Gr); University of Cyprus (CY); Istituto di Culture Mediterranee (IT).
 

Pubblichiamo, il contributo che il Presidente del “Circolo di Cultura Greca Apodiafazzi“ di Bova (Reggio Calabria), Carmelo Giuseppe Nucera, ha presentato a Starnatia, in occasione della sua partecipazioe alla giornata conclusiva del progetto.

Agapimeni Fili, Kalispera!

Sono venuto dalla Calabria Greca a portarvi il saluto e a formularvi le più vive felicitazioni per aver concluso positivamente il Progetto Pos Matòme Griko i cui importanti risultati sono stati oggi presentati ai Greci del Salento e alle Autorità.
Sabato 10 novembre,  a Bova, ci avete presentato le linee di indirizzo del progetto e noi siamo rimasti entusiasti ed abbiamo deciso con il vostro aiuto e con l’aiuto del Prof. Franco Altimari di seguire la strada che voi avete tracciato in collaborazione con l’Europa. Saluto le rappresentanze degli Enti Locali e  l’Unione dei Comuni della Grecia Salentina col cui precedente  presidente, avv. Manera, avevamo stretto legami di collaborazione che mi auguro possano proseguire.
Voglio ancora ringraziare per la fattiva disponibilità, la Prof.ssa  Isabelle Oztasciyan Bernardini, la Prof.ssa Sandra Abbate, il Prof. Vincenzo Filieri, la Prof.ssa Anna Dimitri, il Centro Studi CORA-MA, e l’Agenzia per il Patrimonio Culturale Euromediterraneo per il sostegno che  hanno dato e  daranno a noi calabro greci dell’altra isola linguistica, la Bovesìa, per l’avvio del progetto “Pos Matthènnome tis Glossa Grèka tis Calavria” (Come impariamo la Lingua Greca di Calabria). Nella nostra realtà l’apprendimento della Lingua avviene, solo in qualche caso, per trasmissione orale. Nella maggioranza dei casi avviene con lo  studio, con i libri. Il progetto che voi oggi avete presentato contiene metodologie e programmi didattici innovativi, moderni, supportati da strumenti multimediali: vengono applicate le stesse metodologie stabilite dall’Europa per l’insegnamento delle lingue straniere. Questo è quello che cercavamo per il sistema scolastico dell’Area Calabrogreca affinché possa rinascere l’interesse dei bambini e degli  adulti per l’apprendimento della lingua.
Nella realtà Calabro-Greca a distanza di tredici anni dalla Legge 15 dicembre 1999 n° 482 - Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche, registriamo il fallimento della tutela delle minoranze linguistiche.
Non è stato  attuato l’ articolo 4 che prevede l’uso della lingua minoritaria nelle scuole dell’obbligo come strumento di insegnamento;
è stato disatteso l’articolo 5 da parte del Ministero della Pubblica Istruzione. Lo stesso Master programmato dal MIUR, per la formazione dei docenti delle lingue minoritarie, non è chiaro se è stato rinviato o addirittura soppresso;
è stato disatteso l’articolo 6: le Università delle regioni interessate, nella nostra realtà non hanno assunto iniziative per favorire le attività culturali e formative di cui alla legge;
è stato disatteso l’articolo 9 da parte degli Enti pubblici operanti nelle aree di minoranza linguistica -  penso al’ANAS, alle Province che non hanno provveduto alla tabellazione bilingue delle strade, dei porti, degli aeroporti, penso alle Poste che avrebbero dovuto rendere bilingue quanto meno i timbri postali;
è stato ignorato l’articolo 12 dove non vi è stata alcuna tutela delle minoranze nel sistema radio-televisivo, nè dal Ministero delle Comunicazioni, né dalle Regioni interessate né dalle Autorità di vigilanza.
I Governi che si sono succeduti dal ’99 ad oggi hanno saccheggiato le magre risorse finanziarie della legge per gli adempimenti dovuti, da un finanziamento originario di circa 11 milioni di euro oggi sono disponibili meno di 1,5 milioni.
In Calabria le poche risorse disponibili degli Enti Locali molte volte sono state utilizzate per usi impropri, penso ad un progetto della Provincia di Reggio Calabria senza il coinvolgimento delle popolazioni interessate e delle Associazioni al fine di consolidare le specifiche identità culturali, rafforzando nelle minoranze la consapevolezza del proprio senso di appartenenza.
La Regione Calabriaha addirittura svuotato completamente il capitolo di bilancio relativo alle minoranze. I  Progetti integrati per lo sviluppo locale (PISL), finanziati dalla Regione Calabria con 14,4 milioni  nei Comuni in cui sono insediate le tre minoranze presenti in Calabria, l’Albanese, la Calabrogreca e l’Occitana, non vanno nella direzione di valorizzare ed ampliare le competenze linguistiche dei parlanti o di quanti vorrebbero utilizzare le lingue minoritarie.
Ci si è preoccupati quasi sempre non di assicurare la vitalità delle lingue  parlate dalle diverse varietà ammesse a tutela, quanto di fissare “norme”  burocratiche  che hanno  ingessato le lingue  minoritarie. La legge, o quanto meno la sua utilizzazione,  non si è preoccupata  di tramandare il patrimonio linguistico tradizionale e di educare le giovani generazioni al rispetto delle differenze e alla pluralità del patrimonio linguistico, quanto di assicurare alle lingue minoritarie ed  in particolare ai gestori politici e culturali, spazi di utilizzo clientelare in contrasto con gli interessi delle popolazioni, (un esempio: le Fondazioni all’uopo istituite in Calabria), le stesse  Associazioni sono state escluse dai processi di applicazione della legge , sia dalla 482/99 che dalle Leggi delega delle Regioni. Eppure sono state le Associazioni a battersi per la “parificazione” giuridica all’italiano e per la tutela del patrimonio culturale delle “minoranze linguistiche”. Parificazione e tutela destinata a rimanere sulla carta se non vi sarà uno scatto ed un maggiore protagonismo delle Associazioni. Tocca alle Associazioni alzare la voce per far ritornare la necessaria sensibilità agli organi di governo.
Va con urgenza ricostituito un gruppo di lavoro organico per l’applicazione della legge a livello del Ministero; il gruppo è stato smantellato per problemi di natura economica (e questo conferma la poca sensibilità);
va colmato il divario tra le esigenze delle Minoranze e le disponibilità finanziarie messe a disposizione;
va applicata la Legge 482/99 prevedendo un ruolo delle Associazioni ad ogni livello;
va realizzato il Master soppresso, per la creazione di un organico di personale scolastico in servizio con competenze linguistiche delle Minoranze;
vanno finanziate direttamente le Scuole Capofila che presentano progetti di concerto con gli Enti Locali e le associazioni, anche al fine di garantire la presenza dei docenti già formati con risorse pubbliche;
vanno finanziate direttamente le Università che operano nel senso della valorizzazione delle Minoranze attraverso anche l’utilizzo dei sistemi informatici, piattaforme digitali, internet ecc. Il Circolo Apodiafazzi ha avanzato l’ idea di un Progetto per lo” Studio della Lingua Greca in Diacronia e Diatopia” formando una nuova figura con competenze linguistiche complesse nell’ambito della lingua Greca.
Va definito infine,  in modo inequivocabile, l’intervento del sistema radiotelevisivo al fine della sistematica programmazione di programmi di Lingua e Cultura minoritaria.
Con questo convegno fratelli Greci del Salento, avete dimostrato all’Italia e all’Europa  che gli euro utilizzati per le Minoranze non sono una spesa, ma sono un investimento!
E l’Europa e l’Italia devono investire in Cultura nel sud d’Italia e le Minoranze Storico-Linguistiche devono essere considerate come “le truppe d’assalto” di uno stato moderno che con le loro culture antiche, con il loro ricco passato storico possono dare oggi in era moderna un grande contributo di crescita garantendo uno sviluppo sostenibile in Magna Grecia e nell’area del Mediterraneo.
Concludo richiamando quanto previsto dall’articolo 3 comma 3 della citata Legge 482/99 che recita: “quando le minoranze si trovano distribuite su territori provinciali o regionali diversi, esse possono costituire organismi di coordinamento e di proposta che gli Enti Locali interessati hanno facoltà di riconoscere”.
Propongo la costituzione di un Organismo di Coordinamento delle Minoranze dell’Italia Meridionale: Italo Greci, Albanesi, Occitani, ecc., per coordinare le attività di applicazione delle Legge 482/99 ed ogni utile azione di tutela e valorizzazione delle Minoranze.

Agapimeni Fili CalàPràmata.

 


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