Dopo il successo di Lecce in Festa e la partecipazione entusiasta all’evento del 13 luglio nel quartiere San Giovanni Battista, il festival Voci d’Albania torna a Lecce per il suo atto conclusivo: una serata intensa e carica di significato, domenica 20 luglio, nel suggestivo scenario del Chiostro dei Teatini. Un ritorno simbolico, dal cuore di un quartiere unire idealmente le voci, i volti e le storie di una comunità che è parte integrante del Salento.
Tra Oriente e Occidente. La cultura albanese nel cuore di Lecce” è il titolo della serata conclusiva di Voci d’Albania, in programma alle ore 19.00 nel suggestivo Chiostro dei Teatini. Un’occasione preziosa per riscoprire i legami profondi che uniscono le due sponde dell’Adriatico, attraverso parole, suoni, testimonianze e immagini che raccontano la ricchezza della cultura albanese, tra identità, memoria e nuove prospettive.
L’antico convento, oggi spazio di cultura e bellezza condivisa, si trasformerà in un luogo di ascolto profondo, dove parole, musiche e racconti si intrecceranno per dar voce a un’appartenenza che attraversa il mare.
In questo scenario intriso di storia e spiritualità, Voci d’Albania offrirà un evento che unisce narrazione, poesia e musica, dando spazio alle memorie familiari, alle identità in movimento, ai percorsi di integrazione e alle nuove generazioni in dialogo. Protagonisti saranno musicisti, studiosi, studenti e rappresentanti della comunità albanese, tessendo un mosaico narrativo capace di ricucire le trame tra passato e presente, tra le due sponde dell’Adriatico.
Il Chiostro diventa così luogo simbolico e ideale per un incontro che supera i confini, evocando il senso profondo di Armonie del Mediterraneo: un progetto che fa della cultura il linguaggio della coesistenza, del rispetto reciproco e della memoria condivisa.
Ad aprire la serata sarà una sfilata in abiti tradizionali arbëreshë, con partenza dalla Chiesa Greca alle ore 18.30 e arrivo ai Teatini: un corteo simbolico che trasformerà le vie di Lecce in un racconto visivo e sonoro della millenaria identità delle comunità albanesi del Salento. Un’elegante celebrazione delle radici culturali e del dialogo tra le due sponde dell’Adriatico.
Seguirà lo spettacolo teatrale Shpia e vjetër e fituar (La casa vecchia data in affitto), rappresentato in lingua arbëreshë dall’Associazione Culturale e Turistica Arbëreshe “Vorea” di Frascineto (Cosenza). La pièce affronta con ironia e delicatezza i temi della memoria, dell’identità e del ritorno alle origini, evocando il legame profondo con la casa come simbolo di famiglia e appartenenza. È una commedia brillante, punteggiata da situazioni esilaranti e coinvolgenti, capace di trasmettere al pubblico entusiasmo, leggerezza e desiderio di partecipazione. La direzione artistica e la regia sono affidate a Imma Guarisci, che accompagna il pubblico in un racconto vivace, radicato nella lingua e nelle emozioni di una comunità che non dimentica.
Successivamente, sarà presentato il volume La Chiesa Greca a Lecce. Uno scrigno del Cristianesimo orientale (Argo Editore, 2025) di Maria Acierno. A dialogare con l’autrice saranno Mariella Agostinacchio, storica dell’arte e divulgatrice, e Pierfranco Bruni, già Presidente del Comitato nazionale minoranze etno-antropologiche del MiC ed esperto di culture mediterranee, per approfondire le radici e il significato di questa eredità.
A seguire, un momento carico di emozione, memoria e nostalgia. Sul palco, la voce profonda e vibrante di Meli Hajdëraj interpreterà O Moj e Bukura Arberi – Oh, mia bella Albania – uno dei canti più celebri della tradizione albanese e arbëreshe, intriso di significato culturale e poetico.
L’esecuzione sarà arricchita dalla presenza scenica di Irma Duka, la cui danza elegante darà corpo ai sentimenti evocati dal brano, intrecciando gesto e musica in un raffinato dialogo coreutico.
Le emozioni continueranno con un’altra intensa performance musicale: Lule Lule Mazza Mazza, anch’essa interpretata da Meli Hajdëraj. Questo canto popolare, profondamente radicato nella tradizione arbëreshe, celebra la bellezza della natura e i sentimenti di amore e nostalgia. Un inno alla vitalità e all’identità culturale di una comunità che, attraverso la musica, ha saputo custodire e tramandare la propria storia.
Il momento conclusivo sarà affidato all’ensemble dell’Associazione Rrënjët te tona di San Marzano (Taranto), che offrirà un’immersione nelle sonorità arbëreshe, tra canti ancestrali e ritmi identitari.
A tessere il filo narrativo della serata sarà Dorina Sulko, voce elegante e autentico ponte tra lingue, memorie e culture. Con sensibilità e grazia guiderà il pubblico in un dialogo raffinato che celebra l’incontro tra le due sponde dell’Adriatico, valorizzando il patrimonio condiviso di storie, suoni e identità.
Particolarmente significativa sarà la presenza del Prof. Arjan Vasjari, Console Generale d’Albania a Bari, testimone autorevole del profondo legame tra l’Albania e l’Italia. La sua partecipazione conferisce ulteriore prestigio all’evento, ribadendo il valore della diplomazia culturale come strumento di dialogo, cooperazione e valorizzazione delle radici comuni tra i popoli del Mediterraneo.
L’appuntamento segna la chiusura del Festival Armonie del Mediterraneo, la rassegna promossa dal Comune di Lecce, con il supporto scientifico dell’Agenzia per il Patrimonio Culturale Euromediterraneo e il sostegno di TAP – Trans Adriatic Pipeline, lead supporter dell’iniziativa.
Dal 4 al 20 luglio 2025 Lecce si è trasformata in Mediterraneo vivo, un crocevia di arti, saperi e umanità che conferma la sua vocazione più profonda di città‑ponte: luogo privilegiato d’incontro, ascolto e coesistenza. Armonie del Mediterraneo, ha aperto il suo percorso il 4 e 5 luglio con marionanni – ilmestieredel futuro: loscrittoredellaluce, un doppio appuntamento (Teatro Paisiello e Università del Salento) dedicato alle riflessioni sull’arte della luce e alla marionannischolé, laboratorio poetico e tecnico per immaginare futuri mestieri artistici in dialogo con la tradizione mediterranea Il 10 e 11 luglio il Chiostro dell’ex Convento degli Agostiniani ha ospitato il Festival del Mediterraneo, ideato da Fondazione Treccani Cultura, con letture poetiche, dialoghi e musica – tra gli ospiti Gëzim Hajdari, Angela Bubba, Nouri Al‑Jarrah e Teresa De Sio – incentrati sul tema dell’esilio, delle radici e delle lingue di frontiera. Dal 17 al 19 luglio, la sede del CMCC e i locali del centro (Bar Astoria, Barrito) hanno ospitato tre appuntamenti dedicati al clima mediterraneo, con convegni e aperitivi scientifici sul cambiamento climatico, l’ambiente, la sostenibilità e il futuro del mare e del suolo.
In questo contesto si è inserito Voci d’Albania, un “festival nel festival” articolato in due appuntamenti – il 13 luglio nel quartiere San Giovanni Battista e il 20 luglio nel Chiostro dei Teatini – che ha raccontato con partecipazione e arte la storia antica e vibrante delle comunità albanesi radicate nel Salento. Organizzato con ASAL Student, Voci d’Albania è stata un’occasione preziosa per riscoprire e valorizzare i profondi legami che uniscono le due rive di uno stesso mare.
Con Armonie del Mediterraneo, Lecce ha riaffermato la sua vocazione più profonda, diventando il cuore pulsante di un Mediterraneo che ascolta, accoglie e intreccia memorie. Il festival si è rivelato molto più di una semplice rassegna culturale: è stato un ponte vivo tra le rive, un luogo d’incontro dove le differenze non si contrappongono, ma si riconoscono e generano bellezza. Come in una sinfonia senza confini, le diverse voci del Mediterraneo si sono intrecciate, dando vita a un’armonia vibrante e condivisa, capace di unire culture in un’unica melodia di appartenenza e dialogo: non solo un festival, ma uno spazio dove le culture si accordano, si nutrono e si elevano insieme, celebrando la ricchezza della diversità che ci unisce.
Tutti gli incontri sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.
Per informazioni:
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