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Giovedì 10 Marzo 2016

NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA - “Madri di periferia” Laboratorio e master: il ruolo delle donne





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 “Madri di periferia” Laboratorio e master: il ruolo delle donne

Quotidiano di Puglia (Lecce)10 Mar 2016
pg.18 - Lecce Cronaca

Leda CESARI

Nessuno, come una donna, è in grado di percepire il dolore dell’altro. Le donne “sentono” con i sensi, ma ancor prima con il cuore. E forse, se governassero un po’ di più il mondo, il mondo non sarebbe l’orrore che è. Ma sono ancora poche, nelle stanze dei bottoni: il lavoro da fare, allora, è metterle nelle condizioni di recuperare questo gap. Non delle donne: di un mondo poco governato dalle donne. Ne va d’altronde di mezzo la pace sociale, la ragione stessa della civile convivenza tra popoli e individui: l’efferatezza di ciò che riempie tutti i giorni le pagine dei giornali – crimini inenarrabili spesso commessi dai più giovani – dice chiaramente che è tempo di agire.
Così ecco il laboratorio di formazione “Pace sociale. Conoscere per agire”, master di formazione politica al femminile organizzato a Lecce, alla sua prima edizione, dall’Agen- zia per il patrimonio culturale euromediterraneo - presieduto dalla senatrice Adriana Poli Bortone - e da “L’Italia si muove per i giovani onlus”. In programma da oggi a domenica presso l’ex Conservatorio di Sant’Anna, iniziativa di punta di “Itinerario Rosa” rassegna organizzata dal Comune di Lec- ce. Obiettivo: formare le donne per valorizzare il ruolo sociale e culturale nella società contemporanea, ma al contempo di fare di Lecce una best practice di valore nazionale. Perché le donne riescono a percepire meglio il disagio.
Quello delle periferie, per esempio. Di qui il tema del laboratorio odierno, di apertura del programma della manifestazione: titolo, “Pace sociale. Conoscere per agire//Il ruolo delle donne”: perché le donne, “in quanto “Madri di periferia”, possono avere un ruolo attivo nella prevenzione della devianza minorile, partendo proprio dai quartieri disagiati delle città”, come spiega Patrizia Buccetti, presidente dell’associazione “L’Italia si muove per i giovani onlus”. Che poi aggiunte: «L’incontro sarà importante occasione per far emergere le criticità e i bisogni dei territori e per comprendere come la donna possa inserirsi in questo drammatico scenario per tracciare le linee guida della futura progettualità”.
Da domani a domenica spazio al master di formazione politica femminile diretto dal giornalista Fabio Torriero, coadiuvato da Amedeo Giustini (esperto in cultura politica, sociale e amministrativa) e da Gianni Buontempo, che curerà le lezioni di motivazione creativa di quella che promette di essere “una vera e propria scuola d‘informazione e formazione politica al femminile, con lezioni strutturate per fornire alle donne strumenti, stimoli e spunti per rivoluzionare il loro modo di vedersi e percepirsi al’interno di temi istituzionali di grande valore, come quello del disagio metropolitano”. Insomma, una temporary school “concepita in teoria e pratica per una cittadinanza virtuosa e una democrazia compiuta”, spiega anche la senatrice Poli Bortone, che avrà sede in via Libertini, 1, pensata per fornire know-how e competenze finalizzate a imparare a fare politica in modo responsabile, con conoscenze tecniche e pratiche e attestato di partecipazione (gratuita; le iscrizioni sono ancora aperte).
“Madri di periferia”, in fase di studio con l’Agenzia per il PCE, è d’altronde iniziativa sperimentale dell’associazione “L’Italia si muove per i giovani”, “sodalizio di donne unite dal senso di società etica nato con l’intento di occuparsi delle generazioni NEET 14-27 anni che vivono nelle aree di disagio”. Questo il suo slogan: “Portare la cultura nelle periferie per contrastare il disagio giovanile dei minori e favorire la loro inclusione nella società, la pace sociale, la sicurezza”. Questa la sua mission: “Contrastare i sentimenti di contrapposizione di questa specifica generazione di giovani, smontare i modelli sociali che fanno dei soli centri urbani isole di sviluppo del capitale umano, rendere scuole e famiglie protagoniste attive del processo di creazione di periferie a disagio zero, dove portare il fertilizzante della conoscenza e far crescere il seme del futuro”.
La presidente «Un’importante occasione per far emergere criticità e bisogni del territorio»

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