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CREATURE DI SABBIA / LA PRIMAVERA ARABA NON E’ MORTA E FORSE DEVE CONNETTERSI CON LA PRIMAVERA OCCIDENTALE.

Puglia Capitale Sociale 3.0 - Piano A - CUP B85I22002600009





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CREATURE DI SABBIA / LA PRIMAVERA ARABA NON E’ MORTA E FORSE DEVE CONNETTERSI CON LA PRIMAVERA OCCIDENTALE.
Puglia Capitale Sociale 3.0 - Piano A -
CUP B85I22002600009

 
Capire gli altri significa indagare meglio in noi stessi, dare valore a ciò che ci distingue ma anche rafforzare ciò che ci unisce. Il rispetto per l’altro, per il genere femminile nel caso specifico, deve accomunare i popoli a partire dai giovani. Sulla carta, la cultura occidentale è paritaria. In concreto, ci sono chilometri da compiere, non solo sul piano dei diritti e delle normative, ma delle prassi, dei comportamenti quotidiani, sino alla degenerazione da cronaca nera. Il dialogo interreligioso è uno degli strumenti più efficaci per riempire i vuoti causati dal desiderio umano di sopraffazione.

Trae origine da qui CREATURE DI SABBIA, titolo che deriva dal romanzo omonimo di Tahar Ben Jellounm che racconta le vicissitudini di una donna che per tutta la vita, per vari motivi legati ad una società fortemente patriarcale, finge di essere uomo.
Il progetto intende promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne del Mediterraneo, attraverso un percorso combinato di promozione e diffusione dell’arte cui viene attribuito il ruolo di strumento inclusivo, che contribuisce ad accogliere, a rifocillare, a curare.

Primo e basilare step delle attività è l’individuazione di otto giovani artisti, di nazionalità tunisina, marocchina, libica, algerina, mauritana o del Sahara occidentale – che risiedono temporaneamente in Italia per motivi di studio essendo allievi di Accademie di Belle Arti o Dams o Facoltà affini.  

Una volta selezionati, gli artisti prescelti avranno l’opportunità di mettere a valore un progetto o un esperimento su cui stanno già lavorando, verificarlo e confrontarlo con colleghi, docenti, esperti, mediatori italiani, arrivando – nel corso di una residenza presso il Museo “S. Castromediano” di Lecce - a terminare e arricchire tali progetti, allestendo al termine una Mostra inedita, progetto finale che potrà essere poi valorizzato altrove, anche nei loro Paesi di provenienza.

Si tratterà di progetti fotografici, pittorici, di design, di grafica, tendenzialmente di arti visive che saranno confrontati nel corso della residenza con docenti ed esperti del Dams di Lecce e del Museo “S.Castromediano” e si arricchiranno così di stimoli interculturali, prima d’essere prodotti.
 
Nel loro percorso di residenza, non solo attraverso le attività laboratoriali ma partecipando a workshop, work discussion, talk, gli artisti/a arabi saranno affiancati da gruppi di studenti degli Istituti Artistici della provincia di Lecce, individuati fra i dirigenti scolastici fra quanti nelle ultime classi sono più attratti dalle tematiche della uguaglianza sociale, della prossimità delle relazioni, della parità fra i generi, della battaglia contro le violenze sessiste o razziali. In questo modo, il progetto definirà e porterà a compimento un processo di sensibilizzazione e formazione sia artistica sia sociale sui diritti umani fondamentale non solo per gli otto artisti/e ma per una rappresentanza significativa della comunità giovanile salentina, che coglierà il valore dell’arte al di fuori dei luoghi convenzionali culturali, potrà riflettere sulla “primavera araba” e sul ruolo che la cultura ebbe in quelle rivolte, la cosidetta “rivoluzione dei gelsomini” incentrata sulla musica, le poesie, i graffiti; ma allo stesso modo i giovani salentini si interrogheranno sulla disparità di genere anche a casa nostra, uno dei maggiori ostacoli alla crescita sostenibile, allo sviluppo economico ed alla lotta alla povertà. E avranno conferma che l’arte e la cultura sono gli strumenti più efficaci per sconfiggere modelli comportamentali di sopraffazione affermatisi nei secoli - quando la donna era semplicemente soggetto di ispirazione per pittori o scultori – e oggi guidano il cambiamento che si fonda sull’uguaglianza fra i generi.

Il progetto integra e connette le attività che singolarmente gli enti partner e collaboratori portano avanti sul tema della cultura come connessione per i nuovi diritti di cittadinanza.
La cordata della partnership è constiitituita da Agenzia per il Patrimonio culturale euromediterraneoAssociazione Positivo DirettoPolo Bibliomuseale di LecceComune di LecceAssociazione N.O.I. Salento.

L’Agenzia per il Patrimonio culturale euromediterraneo venne costituita esattamente a questo scopo e tutte le attività che ha posto in essere negli anni sono state dirette a favorire lo scambio ed il dialogo fra i popoli.
L’Associazione Positivo Diretto lavorando nel settore delle arti sociali e pubbliche ha promosso progetti europei di incontro e laboratorialità fra artisti di tutte Europa sul tema delle terre che si incrociano, dei percorsi umani, dei paesaggi solidali.
Il Polo bibliomuseale di Lecce è titolare o partner di progetti che individuano l’arte come veicolo di pace. Musei accoglienti, La bellezza dell’integrazione, Il Viaggio di Sindbad sono solo alcuni degli ultimi.
Il Comune di Lecce accompagna da anni questi processi virtuosi mettendo a disposizione di progetti di integrazione sociale e cittadinanza attiva Rassegne e Contenitori prestigiosi.
L’Associazione N.O.I. Salento, come espressione della comunità islamica leccese, opera regolarmente per aiutare la comunità a vivere una religione sana, libera da ogni influenza politica o ideologica, usando l’intelligenza nel comunicare le difficoltà e le sofferenze, correggendo il male con il bene.

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