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giovedì 10 luglio 2025

AL VIA, OGGI, IL "FESTIVAL DEL MEDITERRANEO - FONDAZIONE TRECCANI CULTURA"

POETI, SUONI E RADICI: IL MEDITERRANEO SI RACCONTA TRA VERSI E MUSICHE ANTICHE. Oggi, alle 19.00, il primo incontro, a Lecce, nei suggestivi spazi dell’ ex Convento degli Agostiniani







Oggi, Giovedì 10 luglio 2025, il Chiostro degli Agostiniani di Lecce si accende di voci, visioni e suoni: prende il via il Festival del Mediterraneo, una due-giorni intensa di poesia, musica e pensiero firmata Fondazione Treccani Cultura. Non una semplice rassegna, ma un attraversamento: un viaggio culturale e simbolico dentro le mille identità del mare nostrum, che da sempre è frontiera e passaggio, memoria e promessa, ferita e ponte.

Alle ore 19:00, tra le mura antiche del Chiostro, ad aprire il Festival saranno le voci istituzionali di Adriana Poli Bortone, Sindaco di Lecce, e Massimo Bray, Direttore Generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani. Il loro intervento non è semplice protocollo: è un gesto condiviso, una rotta che si apre. Un invito a lasciarsi attraversare da parole che costruiscono, da sguardi che connettono, da pensieri che resistono.

Subito dopo, il chiostro si trasforma in spazio d’ascolto profondo con l’incontro “La poesia come strumento per narrare il Mediterraneo”, un dialogo tra il poeta albanese Gëzim Hajdari e la scrittrice e saggista Angela Bubba. La poesia diventa qui luogo di passaggio, atto politico e intimo insieme, capace di raccogliere la fatica dell’esilio, la dignità del cammino, la forza della memoria. Hajdari, poeta in esilio, con la sua lingua scarna e vibrante, dà voce a chi è ai margini, a chi non ha più casa ma ancora parola. Gli interventi di Angela Bubba accompagnano il pubblico in un percorso che intreccia letteratura, corpo e territorio, radicando la parola poetica nell’orizzonte condiviso del Mediterraneo.

 

 Alle 21:00, le parole cedono il passo alla musica Sul palco, Stefano Saletti, Fabia Salvucci e Giovanni Lo Cascio danno vita a un concerto che è viaggio, rito e omaggio. Protagonista è il Sabir, la lingua franca dei porti mediterranei, nata come codice tra pescatori, mercanti, viaggiatori e soldati di popoli diversi. Suoni arabi e greci, balcanici e italiani si fondono in una trama musicale che attraversa il tempo e le sponde del mare. Le musiche proposte dal trio Stefano Saletti & Banda Ikona attingono alle tradizioni del Sud, del Maghreb e del Levante. Gli strumenti – il bouzouki, l’oud, il tamburo a cornice – raccontano, anche senza parole, la ricchezza di una civiltà fatta di passaggi, intrecci, mescolanze. È un viaggio musicale che attraversa secoli e geografie, in cui i suoni diventano vele e radici, vento e memoria, e che restituisce al pubblico la ricchezza sonora, culturale e spirituale del nostro mare.

La prima serata del Festival non propone risposte, ma possibilità. Mette in scena un Mediterraneo profondo, in movimento, fatto di voci che si cercano, si ricordano, si raccontano. È un invito a costruire insieme una geografia dell’ascolto, un tempo in cui l’arte non decora ma rivela, non consola ma interroga. Lecce, ancora una volta, si conferma spazio fertile di confronto e visione.

Quella che si compone nella prima serata del Festival è una mappa sentimentale e politica del Mediterraneo, fatta di storie e di ascolto, di incontri e risonanze, di parole che non chiudono ma aprono. Un atto collettivo di cura, una celebrazione delle differenze, una chiamata a riconoscersi in ciò che attraversa.

Il Festival è il cuore pulsante di Armonie del Mediterraneo, il grande progetto estivo promosso dal Comune di Lecce, con il supporto scientifico-organizzativo dell’Agenzia per il Patrimonio Culturale Euromediterraneo e il contributo di TAP – Trans Adriatic Pipeline. Dal 4 al 20 luglio, Lecce si fa città-Mediterraneo, spazio aperto alla coesistenza, all’ascolto, alla pluralità dei linguaggi e delle culture. Armonie del Mediterraneo non è una semplice rassegna, ma un progetto corale che racconta la complessità del nostro tempo. Una trama di eventi, spettacoli e incontri pensati per restituire al Mediterraneo la sua voce: stratificata, mobile, plurale. Lecce, per geografia e vocazione, è il luogo naturale in cui questa visione prende forma.

 

Il Festival del Mediterraneo prosegue venerdì 11 luglio con una seconda giornata altrettanto intensa, dedicata all’esilio poetico e alle narrazioni mediterranee al femminile e popolare. In programma, l’incontro con il poeta siriano Nouri Al-Jarrah, voce centrale della poesia araba contemporanea, in dialogo con Monica Ruocco, studiosa e interprete delle letterature del mondo arabo. A seguire, il reading musicale di Teresa De Sio, artista che fonde canto e racconto, memoria e presente, con una voce inconfondibile capace di tenere insieme tradizione e ribellione. Con lei, alla chitarra, Sasà Flauto, per una narrazione sonora essenziale e potente, tra versi, suoni e storie che attraversano il Mediterraneo.



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